WHITE DUST

Altri mondi sono possibili, altri mondi che stanno proprio a metà tra la linea dell’orizzonte che può anche essere confine che separa la terra dal cielo o la linea che divide tutte le direzioni visibili in due categorie: quelle che intersecano la superficie terrestre, e quelle che non la intersecano.

O non esserlo affatto.

Avevo davanti a me un paesaggio noto e spessissimo riprodotto, un luogo che si era prestato a centinaia di riprese video perché espressione di una naturale bellezza a portata di tutti, ma io desideravo nella mia ricerca stilistica, mostrare le Saline da un punto di vista totalmente differente.

E allora ho preso tutto quello che conoscevo e l’ho decostruito, fatto in migliaia di piccoli pezzettini e mi sono avvicinata alla materia rendendo l’impossibile visibile. Da vicino ho scorto una realtà che ho potuto re-interpretare, uno scenario denso di fascino, dai tratti onirici, quasi surreale.

Mi sono lasciata avvolgere e stupire dalla sensazione che mi giungeva il vedere questi piccoli cristalli assurgere a forme e superfici fantastiche, e ho pensato a come potesse essere trovarsi sulla Luna e toccarne la terra o immaginare la superficie di Marte o ancora poter assistere con i propri occhi ad una Supernova che esplode nello spazio fantastico.

Mondi in altri mondi, in altri mondi ancora, come un caleidoscopio che riproduce, a seconda della luce del giorno, sfumature infinite, alimentando la fantasia e l’immaginazione come in Alice nel Paese delle Meraviglie.